Chiari, Salone Biblioteca Morcelli

Restauro delle decorazioni murali del saloncino della Biblioteca Morcelliana

1817-1822
Dipinti murali realizzati a mezzo fresco

Chiari (BS), Fondazione Biblioteca Morcelli – Pinacoteca Repossi

Il soffitto carenato, che caratterizza il Salone Morcelliano, strutturalmente è stato realizzato nel secondo decennio del XIX secolo, e precisamente tra il 1817  e il 1822, quando il Prevosto di Chiari, Stefano Antonio Morcelli, con un lascito avvenuto nel 1817, fece dono al collegio clarense, retto allora dalla Congregazione di carità, del suo patrimonio librario.

E’ caratterizzato da un intonachino particolarmente ruvido che, in corrispondenza delle vele soprastanti le finestre mette in risalto una finitura superficiale ancora più scabra, soprattutto nella zona in cui è stata inserita la carenatura della volta.

La decorazione fu immediatamente realizzata e conclusa entro il 1822, data in cui la Biblioteca venne aperta al pubblico.

Fu elaborata probabilmente con una tecnica di disegno a spolvero in quanto non si sono rilevate tracce di incisioni nell’intonaco ed eseguita a secco con tecnica mista , non solo con colori stemperati a calce ma prevalentemente con colori a tempera, motivo per il quale, con le infiltrazioni di acqua piovana provenienti dal tetto e l’elevato tasso di umidità che si è venuto a creare nel corso degli ultimi decenni all’interno del salone, le decorazioni si sono particolarmente decoese.

Tutta la superficie era offuscata da un consistente strato di polvere e nero fumo che  alterava le cromie: la stanza, infatti, era  dotata di una fonte di riscaldamento ad aria, che attraverso una griglia posta al di sopra delle scaffalature, lungo il lato sud-est, consentiva l’uscita di aria calda forzata verso l’alto; inevitabilmente con il trascorrere degli anni, per il continuo depositarsi di polvere, si è venuto a creare  l’annerimento delle decorazioni soprattutto sul lato sud-est.