Restauro degli apparati decorativi interni

XV- XX secolo
Decorazioni parietali, manufatti in stucco e in materiale lapideo, manufatti lignei e dipinti su tela

Marcheno (BS), Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

L’intervento di restauro degli apparati decorativi parietali, presenti all’interno della chiesa parrocchiale di Marcheno, è stato condotto in più lotti non solo per la vastità delle superfici interessate al recupero ma anche perché durante il restauro del primo lotto nel presbiterio è emerso un importante ciclo di affreschi risalenti al XV secolo il cui restauro ha posticipato l’intervento sul resto della chiesa.

Il primo lotto, conclusosi nel 2003, ha riguardato il presbiterio con le decorazioni della volta e l’altar maggiore; il 2° lotto, iniziato alla fine del 2005, dopo l’interruzione dovuta al recupero degli affreschi di cui sopra, ha interessato le superfici decorate della volta della navata, le pareti esterne alle cappelle, l’organo, oltre alle pareti della controfacciata e dell’arco trionfale; il 3° lotto, iniziato nella primavera del 2006 e conclusosi un anno dopo, ha interessato ogni singola cappella con le rispettive decorazioni murali,gli altari in legno e in stucco.

Lo stato di conservazione delle decorazioni murali, risalenti alla prima metà del XX secolo e realizzate da autore ignoto, era caratterizzato da problematiche simili sia nel presbiterio sia nella navata.

Tutte le superfici erano interessate da una notevole patina di polvere e nero fumo che oscurava completamente la policromia originale conferendo alla chiesa un aspetto particolarmente sporco e cupo.

Tutta la superficie pittorica era inoltre caratterizzata da un grave problema di decoesione della policromia dovuta alla scarsa qualità e quantità di legante all’interno dell’impasto utilizzato per la realizzazione delle diverse campiture; per questo motivo la pulitura di tutta la superficie è stata realizzata principalmente tramite pennelli di setola morbida in modo da asportare il più possibile la patina di nero fumo cercando di mantenere al meglio la policromia decoesa della decorazione novecentesca.

Tra i degradi che più si sono rilevati possiamo enunciare:

  • consistenti problemi di umidità di risalita lungo tutta la zoccolatura, sia sulla parete di controfacciata fino a 2 m di altezza, sia all’interno delle cappelle. Infatti, all’interno di queste, la policromia originale è stata ripresa in più punti, cambiandone la tipologia come si era già riscontrato in fase di progettazione sia all’interno della cappella del Battistero completamente ridipinta a monocromo sia sulla volta della cappella dedicata ai Misteri del Rosario ripresa nelle cromie con un effetto marmorizzato.
  • localizzati problemi di decoesione del colore con macchie ed aloni dovuti alla presenza di sbiancamenti superficiali causati dal dilavamento e dalla calcarizzazione dell’acqua piovana infiltratasi attraverso il tetto, per fortuna localizzati solo in alcuni punti della volta della navata in corrispondenza dell’arco trionfale e delle finestre;
  • l’abrasione della policromia delle lesene che risultavamo cromaticamente illeggibili;
  • la perdita e il disancoraggio di alcune parti in stucco dei capitelli:
  • problemi localizzati di cartellatura della pellicola pittorica rispetto alle cromie sottostanti;
  • la muratura presentava solo in modo localizzato problemi di mancanza di adesione tra i diversi strati;
  • le fessurazioni riscontrate rientravano nel normale assestamento dell’edificio e per quanto diffuse non hanno destato alcun sintomo di problematiche strutturali.

Durante il restauro, nel presbiterio si è rilevato che le due lesene a fianco delle due porte di sacrestia e del campanile sono state realizzate in mattoni forati con tutta probabilità nel momento dell’esecuzione della nuova decorazione degli anni ’50 per un nuovo riassetto dello stesso.

L’intervento da noi svolto, supportato dalle indagini stratigrafiche preliminari a cui si rimanda per un’analisi più approfondita, non era mirato a recuperare, per ovvie ragioni di natura economica, decorazioni sottostanti più antiche anche a causa dell’accertata mancanza d’integrità delle decorazioni sottostanti; di conseguenza il nostro lavoro si è incentrato a porre rimedio ai problemi di conservazione della decorazione visibile ed a ricomporne l’armonia d’insieme.

In particolare, dopo il recupero del ciclo di affreschi tardo quattrocentesco dedicato alla Storia della Vera Croce, in accordo con la D.L. sia della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggisstici di BS-CR-MN sia della Soprintendenza per i Beni Storici artistici e Demoetnoantropologici per le provincie di MN-BS-CR è stato deciso di collocare i dipinti su tela centinati dedicati ai SS…. in corrispondenza delle nicchie presenti sulla parete dell’arco trionfale dove prima erano collocate le due statue lignee originariamente in esterno sulla facciata. Infatti questa parete, più volte ridipinta, celava la decorazione novecentesca originaria che contraddistingueva ogni singolo dipinto centinato; per questo motivo le nicchie sono state tamponate con pannelli in multistrato sagomati, avvitati su listello ligneo fissato all’interno della nicchia e sigillati con schiuma poliuretanica.

L’intervento di restauro è stato realizzato secondo le metodologie proposte nel progetto autorizzato.